Squalifica Sinner, il TAS si prepara a decretare l’assoluzione o meno del tennista azzurro: ecco la prima decisione ufficiale
Dopo un 2024 che è stato assolutamente entusiasmante e quasi perfetto per Jannik Sinner, cresce l’attesa per quanto potrà accadere nel nuovo anno. Tutti si chiedono se l’azzurro saprà confermarsi ai livelli stratosferici ai quali lo abbiamo visto giocare, se riuscirà addirittura a migliorarsi o se invece potrà esserci un calo. Soprattutto, c’è preoccupazione per quello che sarà il verdetto del TAS nei suoi confronti.
Come sappiamo, infatti, pende su di lui ancora il rischio di una pesante squalifica per la vicenda Clostebol, che non si è ancora conclusa. Dopo la contaminazione con la sostanza dopante, Sinner era stato assolto dalla ITIA per la natura accidentale della vicenda. Questo, però, non è bastato a chiudere definitivamente la questione, dato che l’agenzia internazionale antidoping, la WADA, ha impugnato il verdetto ricorrendo al TAS.
L’argomentazione della WADA è quella della disparità di trattamento rispetto ad altri casi simili e per questo viene chiesto che vengano applicate le stesse regole valide per altri tennisti. Acclarata la natura non dolosa di quanto successo, per Sinner viene chiesta una squalifica di uno o due anni.
Qualora questa linea venisse accolta, per l’azzurro sarebbe una vera e propria mazzata, obbligandolo a rimanere fermo a lungo e a cedere la vetta del ranking ATP che detiene ormai da oltre sei mesi. Per sapere cosa accadrà, bisognerà ancora attendere per qualche mese, dato che l’udienza del TAS non si svolgerà prima della seconda metà di febbraio. Intanto, però, arriva già una prima decisione ufficiale.
Squalifica Sinner, scelti i primi due giudici dinanzi all’udienza del TAS
Sono stati infatti decretati due dei tre giudici che dovranno occuparsi di deliberare sulla vicenda. Il collegio si compone di un giudice scelto rispettivamente dalle parti e di un terzo nominato proprio dal TAS.
Il team di Sinner ha scelto il giudice americano Jeffrey Benz, che aveva contribuito a far scendere la squalifica di Simona Halep da 4 anni a nove mesi. Dall’altra parte, la WADA ha scelto l’israeliano con passaporto americano Ken Lalo, un giudice di cui si dice sia molto intransigente per quanto concerne le questioni legate alle sostanze dopanti. Manca ancora il terzo giudice, che dovrà essere scelto dal TAS tra i propri esperti.